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sabato 16 febbraio 2013

Civitavecchia - Palermo: odissea tra i Tunisini

Manca un ora alla partenza della nave, io sono in coda per imbarcare l'auto, e sono accerchiato da utilitarie ingozzate di roba all'interno, lasciando libero solo il posto guida, e caricate sul tetto superando anche i due metri di altezza.
Una cosa grave e pericolosa, ma la cosa più grave è vedere la guardia di finanza e la polizia che vedono queste scene e non dicono nulla. Cosa trasportano questi tizi in queste vetture? perché se un italiano carica l'auto in questa maniera subisce una contravvenzione e un tunisino no? e magari, chi si nasconde dentro quei furgoni, clandestinamente?
Dimenticavo, questi tizi sono tutti tunisini. Ero in viaggio da Civitavecchia a Palermo, e nessuno in biglietteria mi aveva avvertito che quella nave, giunta a Palermo, sarebbe poi ripartita per Tunisi.
Entrato in nave la prima cosa che noto è un tunisino alla fine di un corridoio, in ginocchio su un tappeto, scalzo a pregare, il tempo di arrivare a circa 5 metri da lui e una schifosa puzza di piedi mi giunge al naso.
Vado subito nella mia cabina e poso le valigie, poi mi dirigo verso il self service per mangiare un boccone e guardare un po' di tv dato che mi aspettano 12 ore di navigazione.
Giunto al ristorante, noto subito una puzza sconcertante, di cibi strani e di piedi, gente che mangia strani cibi con le mani, chi si sdraia sotto i tavoli per dormire e chi sopra, il tutto rigorosamente senza scarpe.
Allora abbandono questa idea e salgo nel salone al ponte superiore, ma anche li subito dopo essere entrato sono scappato via, la situazione era più schifosa del ponte inferiore.
In tutto ciò c'erano anche bimbi italiani e donne incinta.
Adesso mi chiedo, è corretto tutto ciò? Lasciando stare per un attimo la parte morale della cosa, ma parlando di sanità, è corretto mangiare con i piedi di un tunisino ad un metro dal tuo naso?
I dipendenti della nave ci dicono che non sopportano più la loro puzza e sono stanchi, un cameriere al bar mi disse: “se sapevo questo non avrei accettato questo lavoro”. L'ispettore a bordo ci disse che nonostante fanno le ronde per farli ricomporre, loro se ne fregano, e nonostante sia stato proposto alla compagnia di fare una nave solo per loro, questo non è stato possibile, a causa di problemi politici. I dipendenti della nave continuavano a dirci: “abbiamo scoperto di essere diventati razzisti lavorando su queste navi”, e infine ci hanno consigliato di cambiare il biglietto del ritorno, perché al ritorno la nave proviene da Tunisi, e sarà al 99% piena di queste situazioni scabrose.
Come sappiamo l'Italia per il bene della pace e per non passare da razzista, si inginocchia sempre.
E allora non posso che continuare a gridare NO alla globalizzazione, NO agli immigrati che sono tanto difesi dalle sinistre italiane, io voglio un Italia fatta di italiani ma no perché sono razzista, solamente perché è un utopia crederci cittadini del mondo o crederci tutti uguali. Il problema è che loro lo sanno e nelle loro terre con noi fanno i razzisti, siamo noi che continuiamo a metterci in ginocchio e farli passare per italiani.
ITALIANI SI NASCE NON SI DIVENTA!!


                                                                                                                                 Alessandro Di Fiore

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