8 Settembre 1943: inizio della vergogna per l'Italia.
Il Re era fuggito, il Duce arrestato e imprigionato sul Gran Sasso. Badoglio e i finti gerarchi fascisti, sentendo odor di bruciato, tradirono e vendettero l'Italia al sionismo americano lasciando il popolo italiano e le forze armate al loro destino. I tedeschi occuparono l'Italia e liberarono Mussolini. Molti soldati, camice nere e civili salvarono l'onore d'Italia ricostruendo un governo fascista (la Repubblica di Salò) e combattendo insieme ai tedeschi pur sapendo di combattere una battaglia già persa. Essi difesero l'ideale in cui credevano, onorarono l'impegno preso e combatterono fino alla fine: il 25 Aprile 1945.
Data storica (la fine del fascismo), l'inizio della libertà e della democrazia.
Una libertà e una democrazia già malate e viziate alla nascita: già dal tempo della resistenza partigiana.
Vi erano due schieramenti i cattolici (bianchi) e i laici (rossi); i bianchi combattevano per dare all'Italia la democrazia attuale, i rossi (quelli comunisti guidati da Togliatti amico di Stalin tanto da prendere la cittadinanza sovietica) che erano la maggioranza, usavano il metodo "mordi e fuggi" per combattere, tipo guerriglia: con attentati alle spalle ammazzavano i tedeschi, consapevoli che ogni tedesco morto in un attentato, loro avrebbero fucilato 10 italiani (vedi le fosse Ardeatine) ma a loro non importava, era la loro guerra, lottavano per fare un Italia bolscevica staliniana (non dimentichiamo che l'attentatore di Via Rasella, alla domanda del giudice: "Se lei si costituiva le fosse Ardeatine non avrebbero avuto luogo. Perché non lo fece?" - Rispose - "la vita di un compagno vale più di 335 vite"). I GAP (Gruppo Armato Partigiani) erano una forza armata molto consistente specialmente in Piemonte, Liguria e Romagna, essi facevano i padroni, la loro guerra era contro tutti coloro che non la pensavano come loro e uccidevano senza scrupoli pure i partigiani bianchi che non volevano combattere con i loro sistemi e non volevano aderire all'ideale inderogabile del bolscevismo sovietico; cito uno dei tanti eccidi: 21 partigiani bianchi della brigata "Osopo" trucidati nel febbraio 1945 a "Porzus" in Friuli Venezia Giulia da una banda di partigiani rossi guidati da Mario Toffanin. Oltre un monumento a loro dedicato esiste anche il film "Porzus".
E il 28 Aprile ricorda un'altra vergognosa azione, l'esibizione di tre cadaveri appesi per i piedi a testa in giù a Piazzale Loreto.
Dal 1945 al 1947 in Italia si viveva il terrore, i GAP formarono un gruppo provvisorio di governo; bande armate la sera entravano nelle case e prendevano persone di ogni età e sesso che in ogni modo erano sospettate di aver lavorato per il fascismo o semplicemente avevano amici o parenti che lo avevano fatto. Li portavano fuori casa dove venivano torturati, seviziati e in fine uccisi e gettati nei fiumi dove affioravano la mattina seguente. In questo modo difficilmente le famiglie riuscivano a trovare i cadaveri.
Alcuni libri scritti da storici e ricercatori come Giampaolo Pansa e Giorgio Pisanò, sono riusciti a dare un nome a molti morti e a far luce su tutte queste morti inutili. Non che ci siano morti utili, ma queste proprio non hanno ragion d'esistere.
Il fascismo era una tremenda dittatura? Non sono d'accordo con chi afferma questo. Credo sia stata una "dolce" dittatura disattenta. Almeno questo è il mio pensiero. Mi hanno sempre detto fin dal primo giorno di scuola "bisogna essere anti-fascisti, il fascismo è il male assoluto", e allora la mia curiosità mi ha portato a scoprire che questo fascismo tanto temuto, nel ventennio in una situazione non facile, guidato da Mussolini fece le riforme sociali più innovative e vere del 1900.
Nessuna democrazia e nessun paese europeo prima e dopo la guerra è riuscito a fare le riforme che ha fatto il fascismo in Italia.
Per ricordarne qualcuna: INPS (Pensioni), INAIL (Infortuni sul lavoro), INAM (Istituto per le malattie), le 40 ore di lavoro settimanali, la riforma Gentile per la scuola, IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), bonifiche, città costruite dal nulla (Aprilia, Latina, Pomezia etc.), strade, ferrovie, ospedali, colonie al mare e in montagna per i bimbi d'Italia, la battaglia del grano (l'Italia è riuscita a produrre il doppio del suo fabbisogno di cereali).
Dette una grande immagine dell'Italia al mondo intero, ridiede alla nazione dignità, unità, entusiasmo popolare e volontà. L'Italia non era divisa come lo è ora (Nord e Sud), era una sola terra unica prosperosa e lavoratrice, sicura, con un'equa distribuzione del bene sociale.
Poi ci fu la pazzia della guerra che portò via tutto.
Nel 1945 la Chiesa e gli americani riuscirono a bloccare i GAP di Togliatti e i titini di Tito, altrimenti saremmo diventati un satellite comunista.
Nel 1948 nacque la Repubblica Democratica Italiana: con l'evento ritornarono le mafie e l'Italia fu ridivisa in Nord e Sud; poi il primo delitto politico-industriale: l'ex partigiano bianco Enrico Mattei e il suo pilota.
I sindacati, le Brigate Rosse, governi che non governano, da Alcide de Gasperi, Andreotti, Craxi, Amato, Prodi fino ad arrivare a Berlusconi.
60 anni di democrazia che non ha portato a niente, solo bugie, corruzione, intrallazzi politici, cattivi governi e omicidi: Moro, Falcone, Borsellino, Don Pino Puglisi, il Generale Dalla Chiesa.
Poi non manca il debito pubblico attuale, il degrado ambientale, sociale ed intellettuale; i nostri giovani trovano sfogo solo nelle discoteche e nella droga, terminando la loro giovane vita nelle strade di un sabato sera da "sballo".
E dovrei festeggiare la libertà e la democrazia che hanno creato tutto questo?
No grazie!
Non accetto tutto questo e combatterò, sempre con la legalità e con gli spazi a me concessi, la schifosa volontà di un sistema dove il cittadino è coinvolto (con le elezioni) ma poi aggirato dai soliti politici che conoscono solo "una musichetta" antica che piace solo ad alcuni politici e ladroni italiani.
IO PREFERISCO IL 1920.
Giampiero Mugelli