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sabato 28 gennaio 2012

Un appello per la Memoria

Gentilissima Redazione del blog LegioX, sono un vostro assiduo lettore. Sono un pensionato di oltre 60 anni, ho sempre vissuto nel Mugello e ho fatto il pendolare. Non ho mai scritto a nessun giornale, un po' per il tempo che non mi bastava fra lavoro e famiglia, un po' perché la mia istruzione è limitata alla III avviamento al lavoro della scuola Lapi a Borgo San Lorenzo.
Ma oggi mi sono fatto coraggio perché un peso mi perseguita da tanto tempo e vorrei sentire un vostro autorevole pensiero e di qualche persona capace di darmi una spiegazione.
Non voglio fare un caso politico, per me non lo è, il motivo sono "i morti".
Da oltre 50 anni sento parlare del giorno della memoria, dei campi di sterminio nazisti, di milioni di ebrei uccisi come tutti sappiamo. E' giusto ricordarlo e fare in modo che non accadano mai più atrocità simili. Io li chiamo "i morti di serie A" perché ogni anno vengono ricordati e commemorati. E allora mi vengono  in mente gli altri morti, quelli di "serie B", quelli di un'altra memoria, di una memoria dimenticata, una memoria della vergogna.
Sono i morti nei campi di lavoro e di sterminio sovietici, nei gulag, campi di lavoro coatto, milioni di persone di ogni razza e religione, intellettuali e contadini, uomini, donne e bambini, di questi nessuno ha memoria, eppure sono morti in campi simili a quelli nazisti. Come non c'è memoria per i morti delle Foibe, nelle battaglie, nelle fosse comuni, i morti civili, i morti mai ritrovati dalle famiglie. Questi sono i morti di serie B, i morti della memoria corta, i morti nascosti, dimenticati, i morti senza diritti che nessuno ricorda, ne la politica ne la Chiesa, i morti a cui nessuno importa. Davanti gli occhi di Dio i morti sono tutti uguali e non c'è più ne peso politico, ne razza, ne colore della pelle, sono solo morti. Tutti dovrebbero avere il solito rispetto e il solito diritto di essere ricordati.
Vorrei, e come me penso molti italiani, che venissero ricordati e che venisse reso onore a tutti questi morti, vorrei che ai nostri figli e ai nostri nipoti si insegnerebbe delle tragedie che hanno vissuto questi morti prima di morire. Rendere loro omaggio e ricordarli con uguale peso e misura. Ma le regole le impone chi vince, non chi ha perso come il popolo o le nuove inefficaci democrazie.
Poi ci sono i giornali e le televisioni che hanno completamente dimenticato questi morti di serie B.
Inventiamocci un giorno per ricordare la vergogna di noi vivi.
Non voglio offendere ne giudicare nessuno, non è politica la mia, ma un grido di giustiziam buon senso e rispetto per tutti i morti.
Scusate i miei errori (ma è tanto che non vado a scuola), solo da quando sono in pensione ho ripreso a scrivere e a leggere con passione.
Ringrazio tutti voi per la gentile pazienza e per vedere pubblicato questo mio appello.
 
 
Giampiero Mugelli

giovedì 26 gennaio 2012

Oslo dopo la pazia

Come era prevedibile, dopo i fatti di Oslo e Utoya, in poco tempo i figli, i nipoti e i compagni, che compagni rimangono anche se vogliono far credere il contrario, si sono attivati per utilizzare tutta la situazione in politica.
E il rispetto per i morti? Solo questione di facciata, conta solamente il risultato politico-elettorale. La logica è semplice: dato che i paesi scandinavi sono in difficoltà e vedono una crescita continua dei partiti di destra, non bisogna perdere occasione, alziamo le barricate e utilizziamo tutto quello che può essere utile alla causa di sinistra, compreso l'operato di un pazzo criminale che si alza una mattina e decide di fare una strage.
Stando alla logica dei sinistrosi si dovrebbe far capire alla gente che questo criminale è il prodotto di una politica di estrema destra xenofoba, ma questo imbecille in realtà ha qualcosa di indefinibile ed è una drammatica eccezione.
Ebbene io chiedo a voi: questo disgraziato cosa avrà di nazista? Cosa avrà di destra? Io, che certe idee credo proprio di conoscerle, dico che di tutto quello che volete attribuirgli non ha proprio nulla. Pensate proprio che essere di destra significa essere un integralista religioso, un animale assetato di sangue, un nazista? Se pensate questo o siete in malafede o non avete capito niente. Essere di destra significa ordine, legalità e rispetto per le leggi da parte di tutti. Non giudico queste persone, non mi permetterei mai, mi farò un idea certa di quello che siete, e poi da che pulpito viene la predica? Dovrebbero pensare ai loro bravi ragazzi dei centri sociali (che per fortuna in questo momento non sparano e non piazzano bombe) che non perdono occasione per mettere a ferro e fuoco intere città o zone d'Italia, ieri Genova e Roma, oggi Val Susa portandosi dietro pure i bambini per mettere in difficoltà le forze dell'ordine. E non perdono occasione per giustificarli e proteggerli: "Sono ragazzi vivaci" hanno detto, un esame di coscienza sarebbe quello che ci vuole.
Mi sono preso il  tempo di dare un'occhiata su internet e leggere varie pagine senza farmi abbindolare da notizie incerte e sono emerse notizie che ovviamente i media non dicono su questo assassino. Dovrebbero suonare sirene d'allarme quando costui parla di "nuovo ordine dei templari".
In Italia siamo bravi a vedere ed intuire tutto e non ci accorgiamo che non si tratta di destra ne di ordine cavalleresco, ma di MASSONERIA.
C'è anche un video in rete dove si vede il criminale vestito da massonico che mette sullo stesso piano Marxismo, Nazismo, Islam e la cristianità fra le ideologie genocide, poi appare come fondamentalista protestante, quindi ostile alla massoneria. In poche parole una cosa indefinibile.
Di una cosa siamo certi, che è un povero demente con spiccato odio per tutti. Da uno dei suoi scritti si possono leggere queste parole: "Dobbiamo assicurar la nostra influenza su altri conservatori, affinchè sposino la nostra linea di pensiero antirazzista, filo omosessuale e filo israeliana".
Cosa c'è di destra in tutto questo?

Resta la follia di un uomo con le sue teorie e farneticanti propositi per un ordine nuovo mondiale, ciò che il fascismo ha sempre combattuto invece ha sempre proliferato nelle vecchie e moderne democrazie.
Mi dispiace per chi è rimasto deluso perché avrebbe voluto vedere in questo assassino la mano di un novello Nazi-fascista.


Giampiero Mugelli


domenica 22 gennaio 2012

Lo statuto siciliano

Lo statuto siciliano nasce il 15 maggio 1946 dove viene approvato lo Statuto della Regione Siciliana. 
Riportare in quest'articolo tutto lo statuto è impossibile, però possiamo scrivere in poche parole che la Sicilia potrebbe divenire un vero e proprio stato a se come dichiarò nel 1948 Luigi Einaudi, economista e governatore della Banca d’Italia. Soprattutto egli fa riferimento al particolare art.40 della carta costituzionale siciliana dove è previsto che la Regione Sicilia può coniare una lira siciliana diversa da quella italiana. Adesso riportiamo l’articolo 40 per esteso che recita quanto segue :  

"Le disposizioni generali sul controllo valutario emanate dallo Stato hanno vigore anche nella Regione. E’ però istituita presso il Banco di Sicilia, finché permane il regime vincolistico sulle valute, una Camera di compensazione allo scopo di destinare ai bisogni della Regione le valute estere provenienti dalle esportazioni siciliane, dalle rimesse degli emigranti, dal turismo e dal ricavo dei noli di navi iscritte nei compartimenti siciliani"

Il primo comma in poche parole prevede per la Sicilia l’uso di una moneta uguale a quella Italiana (che allora era la lira). Ma come mai questo articolo non è mai stato messo in atto dalla Regione Siciliana? La risposta viene appunto da tutte quelle persone potenti che dall’Unita d'Italia ad ora sono state dietro le quinte a depredare indisturbate i popoli del sud e soprattutto quello siciliano, tanto che ormai questo articolo 40 dello statuto siciliano si è perso nel corso degli anni, rubandolo alla memoria dei siciliani causando quindi una scomparsa totale nelle generazioni future.
E allora perche non rispolverare la vecchia costituzione dell’Autonomia Siciliana proprio adesso?
Adesso che siamo arrivati a un punto di non ritorno, dove serve dare un taglio netto a questo tipo di legislatura, dove la libertà è finita ed al suo posto sono state messe delle democratiche illusioni, buone solo a farci credere di essere uomini liberi soltanto perché non abbiamo un anello al naso.
Proprio in questi giorni si fa sempre piu avanti il movimento dei forconi che cerca di stravolgere la realtà proclamando uno sciopero di settimane degli autotrasportari che portano nella nostra regione tutte le materie prime. 
Ma allora chiediamoci il reale significato del loro gesto. Questa non è altro che una delle tante proteste di gente che ormai è arrivata allo stremo ed è stanca, e allora bisogna uscire, come un prestigistatore, il coniglio dal cilindro usando la loro mediacità e toccare almeno per una volta il fatto che la Sicilia puo diventare uno stato a tutti gli effetti e diventare cosi una potenza a livello europeo. 
Negli anni 30 un grande uomo con delle grandi idee è riuscito a capovolgere la situazione italiana che fino a quel momento mirava dritto al fallimento, in particolare la situazione siciliana, dove ha sconfitto la mafia e portato l'isola a divenire il granaio d'Italia. Quell’uomo alla fine venne acclamato da tutti come Duce e mentre oggi il nostro paese va semplicemente a rotoli ce chi dice che quei tempi rappresentano gli anni piu bui della nostra storia. In quegli anni bui noi eravamo una delle maggiori potenze mondiali e non avevamo i problemi che ci troviamo ad affrontare oggi sotto la parola "Libertà". 
La differenza tra ieri e oggi è che ieri avevamo gente che credeva nel nostro paese ed era cosciente delle problematiche quotidiane, mentre oggi c’è gente che crede che questo sia ancora paese. 



Riccardo Garofalo

venerdì 20 gennaio 2012

I Vespri Siciliani


Ed ecco qui la tanto attesa dittatura democratica, la Sicilia da 5 giorni è in ginocchio per protesta e il governo che fa? Chiede alle testate giornalistiche e ai media di non parlarne, inoltre la tragedia della Concordia aiuta tutti a non parlarne. Dov'è la libertà di parola, di pensiero e il diritto di sciopero?
Si sfiora anche il paradosso, mentre tutti tacciono la Lega Nord e Umberto Bossi si schierano apertamente con i Siciliani, mettendo la notizia della rivolta siciliana nella prima pagina del quotidiano La Padania e appoggiandoli apertamente, schierandosi contro il governo siciliano rappresentato dal Presidente Lombardo, e contro il governo italiano rappresentato dal Presidente del Consiglio Monti.

Da 5 giorni la Sicilia è a secco di carburante, adesso anche le ambulanze e le forze dell'ordine sono a piedi, i supermercati sono quasi vuoti e i prezzi dei prodotti e del carburante sono lievitati pazzescamente; gli scioperanti annunciano - "Lo sciopero continua finchè il governo non ci ascolta." - Lo sciopero dovrebbe proseguire almeno fino giorno 27 - "Situazione disastrosa per l'economia siciliana" - ribadiscono Confindustria, Confartigianato, i sindacati e tutte le altre associazioni...la verità è che i loro vertici sono stati tagliati fuori, questa volta le pecore sono diventate lupi e si sono ribellate al padrone facendo di testa loro, non hanno informato il sindacato, lo stesso sindacato che incassa i soldi dei lavoratori e stringe accordi illegali sottobanco con i capi.

Questa protesta, è vero, ha messo in ginocchio l'isola intera, però questa azione drastica ci voleva e deve continuare, dobbiamo capire che non può esserci pace senza guerra, dobbiamo capire che lo stato assieme alla comunità europea ci sta distruggendo.
SVEGLIA GENTE, LA RIVOLTA È INIZIATA!
Speriamo che salga fino al Trentino; basta democratiche illusioni.


Alessandro Di Fiore