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lunedì 31 dicembre 2012

Tiratore scelto (o cecchino)


Tiratore scelto, o cecchino, è un soldato speciale addestrato e preparato per colpire di precisione bersagli molto distanti.  La sua arma è un fucile ad alto potenziale, con pallottole blindate ed esplosive, con mirino telescopico (fucile di precisione) e con un tiro efficiente oltre i mille metri.  Vengono addestrati nel camuffamento e nelle ricognizioni; il termine cecchino venne dato nella prima guerra mondiale ai cecchini austroungarici dalle truppe Italiane, deriva da: Cecco Beppe, soprannome che avevano dato all’imperatore Francesco Giuseppe.  Dovevano colpire bersagli di grande importanza come: ufficiali, radiofonisti, mitraglieri o i serventi dei cannoni anticarro e depositi di benzina.  Che uomini erano i cecchini? Chiunque era in grado di fare il cecchino?  No! 
I cecchini erano uomini speciali solo coloro che non avevano sentimenti potevano finire l’addestramento, essi non avevano ne fratelli, padre e madre, amici e fidanzata.  Il fucile era il tutto, era sempre accanto a loro, con loro, non l’avrebbero mai lasciato, pure nel sonno lo tenevano strinto e vicino a loro, sempre oliato e funzionante esso era la morte per gli altri e la vita per loro.  Il cecchino era sempre solo, esso doveva andare oltre le linee nemiche o in ricognizione in silenzio e doveva saper camuffarsi nella posizione presa; lui e il fucile dovevano essere una sola unità; la sua sopravvivenza dipendeva da tutto questo al 99% . Certe volte doveva stare immobile per delle ore sotto la pioggia o il sole, al caldo o con il freddo e pronto a sparare in ogni momento favorevole, ammazzare, ammazzare, senza avere mai incertezza con freddezza, dieci, cento, e altri, poi ancora altri giovani come lui, senza sapere chi erano, se avevano una mamma, moglie e figli che li aspettavano.  Lui non pensava mai a questo, per lui è un tiro a segno, è la sua vita contro la sua morte. Emarginato pure fra le truppe amiche è sempre solo, additato come criminale e assassino. Senza sensibilità, la morte certa a tradimento, improvvisa, inaspettata per coloro che entravano nel mirino del suo fucile. Se scoperto era morte certa per lui, nessuna pietà per i cecchini, i soldati nemici smettevano di sparare solo quando crivellato di colpi giaceva inerme per terra insieme al suo fucile, molte volte senza sepoltura finché sbranato dagli animali il suo corpo veniva sparso per prati e boschi.  Quando si scontravano fra se degli opposti eserciti ne usciva vivo uno solo, il più freddo e calcolatore, il più calmo, chi aveva la forza di stare immobile anche per ore, si cacciavano fra se come bestie feroci fino alla morte di uno di loro.  Solo uomini con requisiti non indifferenti, con i nervi saldi e privi di emozioni, potevano fare certi corsi e certe operazioni, una volta finiti questi corsi e tornati da diverse operazioni pure gli ufficiali temevano questi soldati votati alla morte degli altri oppure della propria.  Non c’è valore che ripaga la morte di una giovane vita, ma la guerra tira fuori la parte bestiale di certi uomini, le debolezze per altri, il tradimento per altri ancora e la paura alla maggior parte.  Poi quando la tempesta e la pazzia della guerra è passata ogni uomo si pulisce delle proprie miserie e colpe, si rimette la propria maschera e si mischia nella massa e nella massa c’è pure il cecchino.

                                                                                                                                          Giampiero Mugelli 

domenica 30 dicembre 2012

Come finirà quest'imbroglio? Cosa sarà dell'Italia?



Mi hanno fatto queste due domande, io ho risposto secondo il mio pensiero ovvero: Non ci sono incertezze , questo potere che cresce nel mondo è uno dei peggiori capitalismi esistiti dal 1900 ad oggi, è un capitalismo che vuole tutto, un capitalismo che porterà molte nazioni del mondo alla colonizzazione. Non più sovrane ma comprate con l’azzeramento del debito pubblico impagabile come quello dell’Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, debito costruito negli anni da governi eletti democraticamente ma costretti all’obbedienza di altri. I nostri governi, pure quelli Europei sono andati oltre oceano “ in America” non certo per fare una girata fuori porta, ma per avere ordini nel comportamento futuro di quel governo. Nel mondo ci sono 30 milioni di organismi economici, 43mila multinazionali transnazionali tutte controllate da un nucleo di 1380 circa di multinazionali che: 1) detengono il 20% del reddito mondiale, 2)si possiedono luna con le altre, 3) in questa unità c’è un’ulteriore unità centrale ed’è proprio in questa unità che decidono cosa deve succedere nel mondo. Sono le tre , quattro banche mondiali che detengono circa il 70% del reddito globale, questi signori riescono ha controllare i vari comparti mondiali cioè: il comparto bellico, il comparto delle industrie alimentari, farmaceutiche,ecc, comparto delle telecomunicazioni,compagnie petrolifere e di conseguenza tutto quello che c’è al mondo e fa reddito. Se investono per salvare delle nazioni in difficoltà danno i soldi alle banche e non sono aiuti, ma prestiti che devono essere restituiti con interessi da strozzinaggio non certo dalle banche ma dal governo di quella nazione che ha accettato il prestito. Nelle nazioni così dette democratiche sono entrati perché padroni. Dove non sono padroni e i governi di quelle nazioni non gli aprono la porta tirano fuori la chiave magica “Democrazia” inventando una guerra per destituire il governo esistente per sostituirlo con un governo ha loro favorevole, vedi: Libia, Egitto ecc; sciogliendo il loro cane l’ America, la mano armata del capitalismo mondiale colei che dal 1940 è sempre in guerra in tutto il mondo ha portare democrazia, cioè il dio quattrino a quelle banche. L’America conta poco, chi conta sono quei pochi che hanno il monopolio delle banche mondiali, coloro che nel 1946 insediarono gli ebrei in una parte del Libano; costruendo la nazione Israele iniziando la guerra infinita fra lo stesso e i paesi Arabi. Sono coloro che sperimentarono la bomba atomica sui civili Giapponesi a Hiroshima e Nagasaki che hanno fatto gettare bombe al Nepal in Vietnam Laos ecc, finanziatori dei colpi di stato in Argentina Grecia ecc; questi potenti possono fare e disfare a loro piacimento e quando troveranno un’altra potenza militare più decisa ha fare il lavoro sporco che ora sta facendo l’America, non avranno scrupoli ad abbandonarla succederà quando vogliono loro, quando il Dollaro non sarà più la moneta di cambio commerciale mondiale. Forse la Cina sarà la nazione ideale, hanno un popolo numeroso, una buona mafia, vivono e procreano in tutti i paesi del Mondo basta renderli più democratici, questo è l’imbroglio!

Nel 1945 l’Italia e l’Europa furono liberate e democratizzate e ancora dopo 70 anni stiamo pagando l’America e il suo capitale per quel fatto penso che sarebbe ora di riappropriarsi della nostra sovranità sia nazionale che Europea, ma non sarà così, resteremo colonia del potere liberale Massonico Sionista che vive e prospera in America. Le torri gemelle sono state il via per portare la recessione reale nel mondo come nel 1929 quando in America chiusero 1500 banche, era il solito capitalismo oggi rafforzato da un comunismo capitalistico come la Cina e l’Italia che hanno preferito il Suv e gli abiti firmati al posto della bicicletta e della divisa di Mao. Ho dovuto lottare, lavorare una vita intera e non potevo studiare, i miei genitori erano contadini, soldi erano scarsi, la mia licenza si ferma alla terza media, ma non importa aver studiato molto per capire che la mia Italia sarà una nazione svenduta, perché abbiamo un debito pubblico che non’è possibile estinguere, anzi aumenta ogni giorno di più, sa fare bene il suo mestiere il bancario Monti. Venduta fu il 25 aprile 1945. Oggi viviamo in una società Liberale Comunista Massonica Sionista perciò il povero sempre più povero ma in compenso sempre più ricchi. L’evidenza è sotto gli occhi di tutti e la viviamo ogni giorno, dispiace questa situazione che farà del male ai nostri figli e nipoti. Cosa sarà dell’Italia?L’Italia diventerà una povera nazione, la strada è tracciata le nostre industrie tecnologiche vendute come le maggiori industrie alimentari le telefonie sono per due terzi in mano straniere, hanno distrutto l’artigianato, le piccole e medie industrie per costruire le multinazionali e grossi centri di distribuzione con il consenso dei sindacati e dei comunisti entrati pure loro nel salotto che conta con: le Coop, Banche e Assicurazioni, perciò chi ha bisogno e deve lavorare ha una sola strada: lavorare per loro e alle loro condizioni, cioè chi lavora avrà da mangiare ho poco più come è l’attuale situazione e sparirà quasi del tutto il sociale oppure ci saranno altri mestieri ma non idonei alle persone oneste. Sappiamo tutti che ci hanno stordito con proclami di democrazia e falsi valori distruggendo le famiglie regolari per qualcosa di innaturale. Non esiste più il buon senso e unione di popolo ci hanno detto che ora siamo un popolo multietnico. Adesso non possiamo fare niente perché abbiamo perso la nostra sovranità e volontà popolare in nome di una falsa democrazia e una società mondiale gestita da uno dei peggiori capitalismi e dalle false democrazie da lui costruite.


  
                                                                                                                              Giampiero Mugelli 

giovedì 20 dicembre 2012

Servono cortei e manifestazioni in piazza?



Un altro sabato a Roma, quattro cortei e manifestazioni in centro, organizzati da politici ho presunti. Migliaia di persone, fra cui tanti giovani che non sanno riflettere sul loro futuro tanto da diventare una massa umana passiva di gruppi politici pronti a tutto. Poteva scapparci la solita guerriglia e ancor peggio il morto, un santo protettore ci ha messo del suo e per fortuna non è successo niente. Ma questa giornata ci porta a riflettere, a farci una domanda: servono veramente i cortei? Ho sarebbe utile vietarli in generale se specialmente rappresentano una minaccia?
Per me si specialmente nei grossi centri come Roma e nelle città chiave della penisola, per la tranquillità e l’ordine pubblico dei cittadini, per non creare caos nel traffico che poi la gente non circola e si fermano le attività cittadine. Non capisco perché si debba scegliere il peggio modo di protestare, uno strumento che produce scontri con la polizia, feriti da ambo le parti,  devastazioni a cose pubbliche e private che nessuno paga e non servono per raccogliere consensi politici. Mi viene da ridere quando vedo la Camusso con la divisa da corteista: felpa rigorosamente rossa, berretto con la visiera al’incontrario, viso da rivoluzionaria che si prepara ha fare assaltare non si sa cosa. Bersani insieme alla Camusso per vedere se prende consensi alle votazioni di primavera, non poteva mancare l’alleato numero uno Nichi Vendola, delfino di quel comunista di Fausto Bertinotti che si crede un politico di rango invece è solo capogruppo di un minigruppo da fumetto e si eccita in molti modi. Ha cosa sono serviti i cortei negli anni passati e oggi stesso? A niente senza un risultato e una logica. Anzi quelli e questi hanno portato disagi, scontri, feriti, guerriglia e odio e negli anni 60/70 ad arrivare agli scontri con spranghe e pistole e morti ammazzati e non ci fu nessuna conquista politica e sociale.
In questo 2012 non si sono viste per fortuna le pistole. Ma abbiamo sotto gli occhi una realtà deprimente, è quella di migliaia di giovani disposti a seguire alla cieca i giocolieri che li usano come arieti contro la polizia e di conseguenza diventano carne da manganello.
I kapò dei centri sociali e di altre sigle sindacali sanno come servirsi di questa massa di ragazzi, li manovrano e li usano senza dare loro nulla in cambio. Questi giovani dovrebbero: studiare, imparare un mestiere per il loro futuro ma non se ne curano gli hanno insegnato che tutto gli sia dovuto. Credono di andare in piazza, oppure occupare le scuole e così migliori la loro vita e l’istruzione pubblica, si fidano di quei professori impreparati oppure perennemente assenteisti, quei professori figli o nipoti dei sessantottini che io ho combattuto. Non capiscono che questa recessione si abbatterà per prima su di loro e li porterà allo sfascio, i partiti e le forze sindacali gli accarezzano il pelo perché sanno che un domani saranno il proseguo di voti e pensieri che servono a loro per sopravvivere. Da persona attempata che a sempre lavorato non riesco a sopportare l’accarezzamento di pelo e le migliaia di parole usate per coccolare questi giovani. Per fortuna non tutti sono così trascinati dalla frantumazione societaria portati dove non c’è nulla per loro. Coloro che non sono stati trascinati, hanno capito che la pasta nel piatto non ci arriva da sola e si danno da fare invece di andare nei cortei e si dedicano ai mille lavori che si possono fare. Confesso che quando questi perduti giovani con una bandiera politica in mano, i caschi in testa vengono picchiati dai poliziotti che hanno aggredito non provo nessun sentimento tranne compassione per loro. I poliziotti picchiano solo chi li aggredisce e distrugge proprietà sociali e private, sto dalla parte della polizia e sono schifato da quei politici che si dichiarano contro la polizia fascista e serva dei padroni, favorevoli a quei giovani che picchiano e distruggono facendoli passare come fautori di democrazia. Troviamo altri metodi di protesta più idonei e costruttivi, togliamo i cortei di vecchia generazione e inconcludenti perché questi giovani abbiano più tempo da dedicare a una più redditizia scelta per il loro avvenire in questi tempi così poco redditizi dove il pane e il companatico scarseggiano per tutti . Coccolare e fare indulgenza per loro è fargli del male, bisogna far capire loro che ogni tanto hanno torto non sempre ragione come gli hanno insegnato coloro che gli usano.

                          
                                                                                                                                   Mugelli Giampiero