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venerdì 31 agosto 2012

Storia Italiana: 8 settembre 1943

Una data storicamente divisa in due parti: da una parte, il tradimento, la perdita della sovranità e dell’onore da parte dell’Italia, dall’altra l’Italia baldracca che ha ceduto alle lusinghe del più forte. 
”L’8 settembre 1943,” il tradimento, già preparato nel 1939-40 da figuri che non esitarono a tradire mentre ricoprivano incarichi di comando ad altissimi livelli. Il 28 ottobre 1922 il Re ordina al regio esercito: “lasciate che Benito Mussolini e le camice nere entrino ha Roma” - e il 17 novembre 1922 Mussolini ottiene la fiducia e diventa il nuovo governo Italiano. Governo voluto dal re e dai poteri forti, i grandi proprietari terrieri e industriali, per paura dei movimenti rossi filo sovietici che potevano andare al governo. Il governo fascista fu un movimento innovativo, totalitario ma con il consenso delle masse e del popolo con il passare degli anni. Cosa che non piacque al Re, Badoglio e a coloro che lo appoggiarono per formare il governo.
Egli era diventato un uomo del popolo, della provvidenza dichiarava la Chiesa, troppo potere. La storia scritta dei vincitori sostiene che la guerra e l’alleanza con l’Asse la volle Mussolini ma non’è così: quando i tedeschi stavano conquistando l’Europa volle pure il Re allearsi per dividere il potere di Re e Imperatore, comandante supremo delle Regee Forze Militari Italiane, la dichiarazione di guerra certamente toccava al capo del governo dichiararla così nel bene ho nel male le conseguenze se le assumeva colui che aveva fatto la dichiarazione.
La guerra cadde ha fagiolo per il Re e Badoglio per levarsi di torno Mussolini e il fascismo; avevano già organizzato il tradimento fin dal 1939-40, come? Con il sistema spionistico militare e organizzativo mettendo persone fidate nei posti nevralgici delle forze armate, facendo sabotaggi militari e industriali. La prova lampante è stata il 25 luglio 1943 con l’arresto del Duce con la scusa di una convocazione da sua maestà, annunciando alla radio che il governo era in mano al maresciallo Badoglio conclusasi l’8 settembre 1943 dopo che il Re e Badoglio fuggirono a Brindisi, sotto protezione delle Forze Armate americane lasciando l’Italia, il suo popolo e il Regio Esercito, marina e aviazione in balia di loro stessi. Era caduto il fascismo, l’Italia perdeva la sua sovranità e l’onore ed entra in scena l’Italia del tradimento, l’Italia baldracca, che senza dignità ha ceduto alle lusinghe del più forte. Gli esecutori del tradimento chi furono? Diversi gerarchi del consiglio fascista, neppure degni di essere nominati, nominiamo alcuni dei più importanti: i fratelli Marcello e Massimo Girosi.
Marcello spia al servizio degli Stati Uniti, è stato decorato dai suoi padroni della “Silver Star” con la seguente motivazione: “Per avere contribuito a staccare il comando della flotta Italiana del regime fascista e per aver assicurato alla marina Americana importanti piani della marina militare Italiana con la complicità del fratello Massimo”.  Massimo: Ammiraglio della regia marina e nel 1942 inserito nell’alto comando navale Italiano, così si spiega il perché la marina Italiana non si è mai mossa ha contrastare le navi alleate poi consegnata quasi intatta senza mai combattere agli alleati dopo la capitolazione dell’Afraka Korps avvenuto nel maggio 1943. Mai una sola petroliera, mai una nave da trasporto o uno aereo da trasporto di cui gli alleati non conoscessero l’ora di partenza e l’esatta posizione della rotta per i rifornimenti delle truppe in Africa, fatti accertati senza dubbi da coloro che hanno avuto la fortuna di sopravvivere. Ma quanti giovani soldati Italiani sono morti per uno sporco tradimento. Tra i nomi celebri delle spie al servizio degli angloamericani: il generale Efisio Marras addetto militare a Berlino uomo di fiducia del maresciallo Pietro Badoglio, dopo la guerra fu elevato: capo di stato maggiore dell’esercito e per i servizi resi durante la guerra fu decorato dagli Americani. L’ammiraglio  Franco Maugeri capo del servizio segreto della regia marina dal 21 marzo 1941, dopo la guerra fu nominato Capo di Stato della Marina Italiana. Gli Americani lo decorarono con: ”La Legione al Merito per i servizi resi al governo Americano come capo dello spionaggio navale Italiano”. C’è un bellissimo libro intitolato “L’ombra di giuda” di Pietro Caporilli, che svela l’ignobile retroscena dell’ammiraglio traditore e altre persone di minore spessore ma non per questo meno vili.
L’8 settembre è la data del tradimento voluto, frutto di uno sporco lavoro, per cambiare l’Italia, dividerla, per distruggere e incolpare il fascismo. Programmato dal sionismo e dalla massoneria mondiale, per dividere l’Italia in due fazioni: antifascista e fascista sviluppata e voluta in una guerra civile in nome di una libertà fasulla nata con una discriminazione ”Antifascismo” in nome di ciò ci furono centinaia di vedove, vedovi e bimbi orfani e privati dei fratelli i loro cari vennero uccisi perché avevano combattuto nell’RSI oppure lavorato per il governo fascista o avevano avuto la tessera fascista. Uccisi e fatti sparire, ancora oggi tante famiglie non sanno dove poter portare un fiore e una preghiera ai loro morti.  In quanto al tradimento dell’8 settembre 1943 i generali delle forze armate alleate che divennero poi nostri alleati cosi furono i loro commenti: il generale Esenhower comandante delle forze alleate in Europa sul suo diario scriveva: “il tradimento dell’Italia è stato un brutto affare, una delle pagine più buie della storia di questa guerra solo il sacrificio dei militi del RSI ha permesso all’Italia di avere un briciolo di onore”- Il giudizio non cambia da parte degli Inglesi il generale Alexander Harold comandante in capo delle forze armate in Italia disse: ”Il fatto che il governo Italiano decise di capitolare non perché incapace di offrire ulteriore resistenza, ma era venuto come in passato il momento di passare dalla parte dei vincitori.” - IL maresciallo Montgomery detto Monti, fu il più chiaro nel dire: ”Il voltafaccia dell’Italia fu il più grande tradimento della storia.” - tratto dal libro “Le Armate alleate in Italia” di Alexander Harold.
I Russi non qualificarono diversamente l’infame gesto: ”l’Italia fu fedele al suo carattere di sciacallo sempre in cerca di compenso per il suo tradimento” - di Potenki ambasciatore Sovietico a Roma.
Tutto questo è storia nascosta per 60 anni, vorrei che tutte queste verità venissero discusse nelle scuole per  giustizia e dovere a quei ragazzi morti inutilmente in tutta Europa, e ai nostri soldati che sono morti ingannati e annegati per portare viveri e tutte le necessità ai  combattenti in Africa, a tutti i civili che dal 1945 al 1947 sono morti in una guerra civile a una sola corsia “Uccidere un fascista non’è reato” dicevano i liberatori dell’attuale mondo.
Questa è una grande ferita nell’animo e nel mio essere  ITALIANO e RISPETTOSO della PATRIA                                                                                            
                                                                                                                        
                                                                                                                      Mugelli Giampiero

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