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venerdì 28 settembre 2012

Storia d'Italia: il Fascismo

Il primo movimento dopo la guerra 1915/18, furono i Fasci Italiani di Combattimento fondati a Milano da Benito Mussolini il 23 marzo1919; presero il nome dal fascio littorio dell’antica Roma, i fasci significavano unione.  IL manifesto dei fasci Italiani di combattimento fu ufficialmente pubblicato su il “Popolo D’Italia” giornale diretto da Benito Mussolini il 6 giugno1919. Avevano aderito ai fasci quei soldati senza lavoro quando il governo Giolitti sfoltì le forze armate per allentare le spese sociali, del governo in grave crisi economica. Essi combattevano i soprusi dei socialisti prima e dei social comunisti dopo nel biennio “rosso” dal 1919 al 1921. IL 10 novembre 1921 si trasformarono in : “Partito Nazionale Fascista”(PNF) vennero avanzate diverse e numerose riforme politiche e sociali per un fronte contro due grandi pericoli di quell’epoca, quella capitalista liberale di destra e quello distruttivo di sinistra il comunismo marxista leninista. Il fascismo fu una forza innovativa sia politica,morale e sociale, antiliberale e antimarxista fu una grande mobilitazione di forze materiali e morali, un movimento politico moderno, nazionalista e rivoluzionario con una concezione totalitaria di stato.  Famiglia, popolo Italiano, Patria e Dio erano le basi fondamentali del fascismo; era un movimento di nuovo ordine e civiltà. Il fascismo fu un modo di organizzare lo stato, la messa in atto di una nazione in un fascio di energie non più separate ma unite e operanti verso un solo scopo: il bene sociale diviso equamente fra popolo e patria.  Il fascismo riteneva che il valore dei cittadini risieda nei doveri verso la nazione e nei sacrifici fatti nei confronti di tutta la collettività popolare della Patria; nazione e popolo così sono legati tra loro indissolubilmente. 
Il fascismo fu anche: ordine, integrità morale, sicurezza sociale, fu lotta vera alla mafia con l’esercito e il prefetto “Mori”detto il prefetto di ferro dove i capi mafiosi furono costretti a fuggire e i manovali della mafia arrestati. Lo sbarco alleato in Sicilia riportò la mafia nel nostro paese riportando “Lucky Luciano” capo indiscusso dell’allora mafia sicula-americana.
Il fascismo fu pure “libertà”non piena e totale, ma piena per chi volle difenderla con coraggio e dignità; garantisce la testimonianza di un antifascista “Benedetto Croce” che diceva: la dittatura fascista è fondata sul consenso delle masse entusiaste facendo il solito percorso e porta a una sola conclusione difficilmente negabile e la garanzia c’era: era nella cultura dei governanti e soprattutto nella volontà di un capo che voleva governare con il consenso del popolo, egli era sempre fra il popolo: chiedeva, parlava e decideva, in quei tempi il popolo Italiano era sovrano come la patria.  Il regime non solo non rendeva obbligatorio il consenso come la storia sostiene ma ammetteva e tollerava pure il dissenso. Mussolini non rompe mai con il principio di democrazia tanto che definirà il fascismo “democrazia organica” oppure vitale nel nome delle masse e nel consenso popolare; e se nel fascismo permane questo principio, di conseguenza il principio fondamentale di libertà.  IL fascismo sapeva che a fianco della libertà ci doveva essere l’altro elemento fondamentale: “l’autorità”che deve trovare riferimento nell’ordine, nel bene sociale equo per tutti, nello sforzo del lavoro per il bene della patria e nella sicurezza sociale e intellettuale delle persone. Il fascismo repubblicano duramente impegnato nella guerra non voluta (ma questa è un’altra storia) e nella guerra civile scopre il valore eterno della libertà e individua il rapporto tra i due valori: l’autorità non deve tagliare la libertà e la libertà non può pensare di fare a meno dell’autorità.
Il fascismo trovò all’inizio un’Italia in piena crisi sociale e di conseguenza senza autorità, perciò dovette per due anni combattere con gli squadristi per ridare libertà e autorità al popolo Italiano con il consenso delle masse; stufe degli scioperi e dei soprusi effettuati da movimenti marxisti e anarchici. La società rimasta senza autorità vive senza dignità e senza di esse è dunque senza libertà. Gli Italiani durante il ventennio fascista non conobbero la paura come qualcuno si ostina a sostenere, ma vissero una vita di intenso lavoro, di straordinarie conquiste giuridiche e sociali, di entusiasmi, di controllato benessere, di progresso e tradizioni, di manifesta partecipazione alla vita pubblica, di quasi totale adesione alla volontà di un capo Benito Mussolini che trasformava la penisola in un cantiere, che trasmetteva l’orgoglio ritrovato di essere Italiani, e di un altro grande e immenso bene godettero gli Italiani,  quello della sicurezza e dell’ordine tanto desiderato e invocato dopo il caos violento dell’Italia prefascista (ambito pure dagli Italiani di oggi) ”Libertà”dell’ordine dunque come puro segno e fondamento di tutte le libertà.  Mussolini e il fascismo nel ventennio trovarono la forza e la volontà con la partecipazione delle masse di risanare la LIRA, ha eliminare il debito pubblico, ad avere il bilancio statale positivo, il PIL più alto d’Europa; oltre cento furono le opere di Mussolini e del fascismo le più innovative del novecento che ancora sono funzionanti. Elenchiamone alcune delle più importanti : le sociali e sanitarie ; (I.N.P.S) (INAIL), settimana lavorativa40 ore, esenzione tributaria per le famiglie numerose, assistenza ospedaliera gratuita, più altre 29. OPERE architettoniche e infrastrutture: bonifiche paludi Pontine, maremmane, e sarde con la fondazione di città; Littoria, Sabaudia,Aprilia,Pomezia ecc. Parchi nazionali: del gran Paradiso, Stelvio, dell’Abruzzo e Circeo, centrali idroelettriche e elettrificazione delle ferrovie illuminazione nelle città, costruzioni di dighe, istituti di ricerca e altre 20. OPERE politiche e diplomatiche: Patti Lateranensi, emanò il codice penale e civile , di navigazione e altri 10.  OPERE economiche e finanziarie: (I.R.I.) (IMI) casse rurali e artigiane,riforma bancaria, parità aurea della LIRA, la battaglia del grano, nel 1929 il mondo del capitalismo è nel caos ma il DUCE risponde con 37 miliardi di lavori pubblici, e in 10 anni vengono costruite scuole con 11mila aule in 277 comuni, 60 mila case popolari che ospitano 215 mila persone, ricostruzione dei paesi terremotati,acquedotti , ospedali, strade statali provinciali e comunali, rimboscamento delle Alpi e delle colline, accordi commerciali con tutti gli stati e pareggio di bilancio già nel 1924. OPERE sportive e culturali: costruzione Autodromo di Monza, ente radiofonico, fondazione istituto LUCE, creazione dell’albo dei giornalisti e i littoriali della cultura e dell’arte. OPERE di utilità varie: Istituzione della guardia forestale,dell’archivio statale, fondazione della FAO, consorzi agrari, Istituto del corpo dei vigili del fuoco, mappò il territorio nazionale compilando le mappe utilizzate ancora oggi e mai aggiornate. Il fascismo e il suo fondatore Benito Mussolini non sono stati un sistema dittatoriale tipo: Hitleriano, tanto meno Marxista Stalinista; la prova lampante è stato il 25 luglio 1943 convocato dal RE comandante delle forze armate Imperatore d’Italia e dell’Impero, fu tradito e arrestato. La storia  insegna che mai nessun dittatore è stato arrestato come lo fu il DUCE. La guerra fu voluta dal RE e Badoglio con altri traditori per far cadere il fascismo; il tradimento fu organizzato 2 anni prima che l’Italia entrasse in guerra (ma è un’altra storia ) il fascismo era e sarà sempre quello che disse il suo fondatore; Cavaliere BENITO MUSSOLINI DUCE D’ITALIA: per il REGIME FASCISTA  NORD E SUD NON ESISTONO: ESISTE L’ITALIA E IL POPOLO ITALIANO.

                                                                                                          
Mugelli Giampiero
 

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